A cura di Giuseppe Massari
RIFLESSIONI SULLA LICENZA DI PESCA
Per come stanno, purtroppo, andando le cose, è auspicabile l’introduzione della licenza di pesca per le acque marine, da rilasciare a tesserati alla federazione, su modello di quelle in uso, già da tempo, all’estero, che non deve essere un'altra tassa “italiana”, ma deve servire per dare forza a una categoria, specialmente quella della pesca in apnea, ingiustamente bistrattata, per la sottovalutazione, da parte delle istituzioni, del numero di sportivi che la praticano con continuità o saltuariamente.
E’ indispensabile, però, un attento studio dei costi delle licenze, sicuramente rilasciate per luoghi e tipologia d’esercizio, per non disincentivare l’utente ad entrarne in possesso come, a mio parere, sta succedendo con le licenze di caccia (Es. se la licenza fosse d’obbligo a tutti i pescasportivi marini; Canna da riva 1 e pesca subacquea in zona C parchi marini 100)
E’ d’obbligo che gli introiti ottenuti vadano ad esclusivo beneficio dei pescatori sportivi, anche sotto forma di semine di novellame,come avviene nelle acque dolci.
Una volta realizzato tutto ciò, sarà
effettivamente visibile la consistenza degli sportivi che praticano la pesca subacquea e marina in genere e si potrebbe pensare, in un prossimo futuro, di poter costituire riserve, anche in mare, destinate esclusivamente ai pescasportivi . Sulla base dei nuovi numeri ottenuti, dovremo, allora, confrontarci, a livello istituzionale, con le forze politiche che non potranno fare altro che contarci e agire di conseguenza .
Pescatore è il cittadino di sinistra e di destra, solo i numeri contano e l’unione fa la forza!!!
E’ l’occasione della nostra attuale federazione per crescere, agendo a livello istituzionale, come un forte sindacato.
Solo se lo farà e, soprattutto, se lo farà bene, saprà riconquistare la fiducia di chi non l’ha mai abbandonata e affiliare innumerevoli nuovi soggetti, ma potrà riuscirci solo se saprà dare la medesima importanza a tutte le categorie di pescatori sportivi che deve rappresentare, facendo confluire al suo interno tutte le diverse realtà costituitesi per l’insoddisfazione generale che, a torto o a ragione, sono derivate dal suo operato.
Conseguentemente, però, tutti i pescatori in apnea, se non vogliono vedere morire definitivamente e a brevissimo, in Italia, il nostro sport, devono necessariamente privilegiare l’unione, perché in politica solo i numeri contano.
Se non vogliamo più essere arrotati dai motoscafi e confinati nell’abisso per cinque mesi all’anno, se vogliamo accedere alle zone C dei parchi marini o fare qualsiasi cosa sensata che non crei danno all’ecosistema, dobbiamo essere in tanti a chiederlo, attraverso un sindacato forte.
Se fossimo una risorsa economica per lo stato, oltre che per le aziende del settore, e un enorme bacino elettorale saremmo certamente considerati diversamente.
RECCO 08
giusemassari@tiscali.it
Associazione Le Tre Punte - Recco • Vietata la riproduzione - copyright © 2007 - C.F. 910200270103